DESCRIZIONE
La partenza di questa escursione, che ci porterà a scoprire alcuni degli scorci più belli del Mugello, è dalla cittadina di Vicchio. Piazze, scuole, teatri, vie di questo paese ci ricordano tutte i suoi più illustri figli, Giotto e Beato Angelico. Ma, attraversato il fiume Sieve in località Ponte a Vicchio, è la natura ed il paesaggio che prendono il sopravvento.
Pedaliamo nel fondovalle della Sieve risalendo il suo corso in direzione di Borgo San Lorenzo. Campi coltivati, case coloniche, agricoltori al lavoro colpiscono il nostro sguardo e ci accompagnano in questo tratto quasi pianeggiante (chi disponesse di una mountain bike o di una city bike, potrebbe effettuare il percorso fino a Borgo San Lorenzo sulla bellissima pista ecoturistica che parte da Ponte a Vicchio, appena superato il bellissimo Ponte sulla Sieve). Dopo l'abitato di Sagginale, al chilometro 8,4, ormai nei pressi di Borgo San Lorenzo, svoltiamo a sinistra in direzione di Salaiole ed abbandoniamo il fondovalle incamminandoci verso le colline che portano a Firenze.
Inizia qui un tratto di 5 chilometri fra più spettacolari dell'intero Mugello. La strada si fa stretta ma il fondo resta accettabile ed è solo in leggera salita. Il traffico, quasi del tutto assente, contribuisce a proiettarci indietro nel tempo nel pieno dell'epoca preindustriale. In sequenza superiamo tre ville/fattorie - Votandi, Vitarete, La Bartolina -, strutture architettoniche di grandissima qualità che testimoniano la ricchezza del passato agricolo di queste terre e che parrebbero tuttora poter svolgere la loro antica funzione. É facile qui immaginare la vita rurale prima dell'avvento delle automobili e dell'industrializzazione, e ci aspetteremmo quasi di veder spuntare da dietro una curva una carrozza o un carro trainato dai buoi.
A riportarci alla realtà è la strada che, dopo aver lasciato l'abitato de Il Poggiolo (fontana al chilometro 13,2), abbandona la piccola valle del Torrente Fistona. Inizia quindi un tratto di salita che ogni cicloamatore del Mugello conosce per fama: la salita di Salaiole.
Sono meno di 2 chilometri, ma con una pendenza media di circa il 10% e con strappi vicini al 20% che chiedono di ricorrere a tutte le energie disponibili nelle gambe e nelle braccia, oltre a disporre di rapporti molto agili, per non essere costretti a subire la più cocente umiliazione per un ciclista, dover scendere di bicicletta e fare la salita a piedi. Dopo il chilometro 15,3 la salita per fortuna termina e, procedendo nel bosco, si può "tirare il fiato" scendendo verso la strada provinciale n.302 Brisighellese-Ravennate.
Ci innestiamo su questa arteria svoltando a sinistra in direzione di Firenze, e ci troviamo a pedalare su una strada ampia, la via faentina, con una bitumatura ottima, che risale il Fosso di Polcanto con una pendenza del 3-4%. Il traffico è abbastanza consistente e al chilometro 20,3 giungiamo a Vetta Le Croci. Superato il valico, dopo 200 metri, al quadrivio dov'è posto anche il Totem del Distretto MUGELLO IN BIKE, imbocchiamo a destra per Bivigliano.
Qui si entra nuovamente nel bosco, anche fitto, e dopo un tratto di discesa seguito da un ripido, ma breve, tratto di risalita si pedala in moderata ascesa per un paio di chilometri. Al chilometro 23, si giunge all'incrocio per Monte Senario (deviazione di 3,7 chilometri ad oltre il 7% di pendenza media, da fare solo se si hanno gambe veramente buone!) sulla cui cima si erge l'omonimo convento e da cui si domina l'intera valle del fiume Sieve in un panorama di rara bellezza.
Proseguendo per Bivigliano arriviamo a questa piccola cittadina a circa 600 metri di altitudine (punto più alto dell'odierna escursione) dopo 26,4 chilometri. La sua splendida posizione fra i castagneti che dominano la valle del Torrente Carza e la non grande distanza da Firenze ne hanno fatto nel tempo un luogo ideale per chi voleva disintossicarsi dallo smog della città ed avvicinarsi alla natura.
Usciti da Bivigliano e superato il camping Poggio Uccellini, al chilometro 28,2 svoltiamo a destra in direzione di Polcanto. Rientriamo nel bosco di castagni ed iniziamo un tratto vallonato con alcune impennate dure anche se brevi. Dopo un paio di chilometri, in una radura sulla sinistra della strada si erge il complesso della Badia del Buonsollazzo. Oggi di proprietà privata è però straordinario per la sua posizione nel fitto del bosco e per le sue notevoli dimensioni.
Dopo poche centinaia di metri c'è un'altra piccola chiesa, Tassaia, e al chilometro 32,1 inizia un chilometro di discesa. La strada è sconnessa ed interamente nel bosco, a tratti molto fitto. Al chilometro 33 una fonte di acqua freschissima permette di rifocillarsi e magari di mangiare qualcosa viste le energie spese.
A questo punto però il più è fatto, poiché si riprende a scendere, anche con tratti ripidi, fino all'abitato di Polcanto - chilometro 35,3 - dove, svoltando a sinistra si rientra sulla strada provinciale n.302. Qui si si rientra sulla via faentina in direzione questa volta di Borgo San Lorenzo e si può godere di una strada con una buona asfaltatura che scivola a valle con dolci pendenze e che quindi permette di apprezzare il panorama fatto di boschi nella prima parte e di campi coltivati nelle vicinanze del fondovalle.
Al chilometro 45,7 incrociamo di nuovo la strada per Sagginale e, svoltando a destra, facciamo a ritroso il percorso iniziale che ci riporta a Vicchio dopo 54,4 chilometri.
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