Sulla piazza centrale di Scarperia, davanti all'imponente Palazzo dei Vicari, si trova l' Oratorio della Madonna di Piazza dove, secondo la tradizione, si compiva la solenne cerimonia nella quale i Vicari prendevano possesso del loro ufficio e ricevevano il giuramento di obbedienza dei Podestà del Vicariato. E' un'elegante costruzione quattrocentesca con la facciata scandita da un portale ed eleganti bifore in pietra serena. L'interno è a volte a crociera, ornate di affreschi attribuiti a Jacopo del Casentino, autore del prezioso dipinto su tavola con la Madonna in Trono col Bambino e Angeli, posto sotto a un agile tempietto tardogotico. La Madonna è inserita in una pregevolissima cornice marmorea a forma di tabernacolo, con basamento e lunetta, opera di Mino da Fiesole.
Sulla piazza dei Vicari si trova anche la Propositura dei SS. Jacopo e Filippo, già chiesa di un convento agostiniano, del quale resta parte del chiostro quattrocentesco. All'interno affreschi dell'epoca, un Crocifisso ligneo del Sansovino, un tondo marmoreo di Benedetto da Maiano (XV sec.), un tabernacolo per gli oli santi di Mino da Fiesole.
Da non perdere, nel suggestivo borgo a pochi chilometri da Scarperia, la Pieve di Sant'Agata che sorge su una delle più importanti vie di comunicazione del Medioevo, la " Via di Sant'Agata" appunto, che metteva in comunicazione Firenze con Bologna attraverso il Passo dell'Osteria Bruciata. Il paese si sviluppò intorno alla Pieve, il più insigne edificio sacro del Mugello. Eretta prima del 1000, ha subìto vari restauri, pur mantenendo, nel complesso, la struttura originaria. Semplice la facciata esterna, con il portale sormontato da un architrave scolpito con motivi a nastri intrecciati. L'edificio realizzato in bozze di alberese con elementi di arenaria e serpentino verde, ha all'interno tre navate su cui poggia direttamente, con originalissima soluzione architettonica, la travatura lignea della copertura a due spioventi. All'interno, una tavola lignea di Jacopo di Cione raffigurante la Madonna delle Grazie a cui si rivolgevano le donne in gravidanza; l'immagine fu portata più volte in processione in occasione di terremoti e in altri gravi avvenimenti. Inoltre, una tavola con la Madonna col Bambino che porge l'anello a S. Caterina d'Alessandriacon predella opera di Bicci di Lorenzo e un fonte battesimale cinquecentesco costituito da un blocco ottagonale di pietra arenaria circondato da una balaustra costituita da sette lastre marmoree dell'ambone del XII secolo.
Sulla cima di un verde collina, si trova poi Pieve di Santa Maria a Fagna, risalente al X secolo, ma con aspetto tardo barocco dovuto ad un radicale rifacimento del 1770. Del periodo romanico conserva, di marmo bianco e serpentino verde, un pulpito poligonale a sei specchi con intarsi e un raffinato fonte battesimale ottagonale con formelle, riferibili rispettivamente alla metà e alla fine del XII secolo. Interessanti, infine, l'Assunzione della Vergine di Santi di Tito del 1587 e un Cristo Morto realizzato in cera da Clemente Susini nel 1805.